Questo percorso per mamme in dolce attesa è nato per meglio esplorare sull’esperienza fisica, psicologica relazionale ed emozionale della gravidanza.
Attraverso la musica, la strumentazione musicale, la voce, l’empatia, le respirazioni, la danza, il movimento, massaggio, verranno proposte diverse lezioni e attività, con la funzione di incrementare la conoscenza di se stesse, di migliorare la propria autostima, di intensificare i rapporti interpersonali e di coppia e, soprattutto, di imparare a comunicare con il proprio corpo e col proprio bambino.
Questo corso aiuterà le future mamme a mantenere un buon equilibrio psicofisico, ad incanalare energie, a sconfiggere pensieri negativi/ansie/paure, a creare endorfine, ad essere consapevoli delle loro forze tramite il controllo del dolore e della gestione del travaglio/parto.
Le future mamme impareranno ad amarsi e a dare amore al nascituro attraverso la creazione di una primordiale relazione attraverso l’uso della voce/canto,il pensiero empatico e il contatto.
PRIMA PARTE: A secco lavorando su diversi tipi di respirazioni in previsioni del parto, esercizi di stretching e yoga, consapevolezza del pavimento pelvico, danze.
SECONDA PARTE: Esercizi in acqua specifici per alleviare il senso di pesantezza e di tensione; per rinforzare e distendere la muscolatura e per migliorare l’elasticità
TERZA PARTE: Rilassamento, espressività corporea, regressione e soprattutto momenti di relazione con il bambino
Questo percorso di musicoterapia è stato pensato di 4 incontri per future mamme. Gli incontri sono rivolti a donne in dolce attesa a partire dal 4° mese di gestazione compiuto La durata dell’incontro è di un ora circa durante la quale la gestante può ritrovare uno spazio per sé stessa, per rilassarsi, per meditare; noi tutti ormai viviamo in una società frenetica e per forza di cose spesso ci tocca adattarci e vivere senza mai respirare, per questo motivo non è scontato che si riesca a prendersi dei momenti per prendersi cura di sé, per preoccuparsi del proprio essere, del proprio stato d’animo, e nel momento in cui una donna porta in grembo un’altra vita ha il diritto di farlo.
La musicoterapia in questo contesto permette alla donna in dolce attesa di sperimentare sé stessa sia su un piano simbolico e spirituale che su un piano concreto poiché può muoversi con il proprio corpo sperimentandolo facendo musica, riuscendo a osservarne i limiti ma anche le ricchezze, e allo stesso tempo osservare e accogliere il proprio stato d’animo. Inoltre affrontando questo percorso in gruppo la presenza di altre donne che stanno vivendo la stessa esperienza aiuta le future mamme a confrontarsi, aprirsi tra loro, sostenersi e riuscendo a rassicurarsi l’unica con l’altra.
Ma soprattutto questo percorso aiuterà le future mamme ad entrare in relazione con il proprio bambino attraverso la musica arrivando a dei veri e propri dialoghi sonori e a percepirlo sempre più vicino cantando per lui, cullandolo e toccandolo.
L’idea è quella di partire dal benessere fetale grazie alle voci e agli strumenti musicali per giungere ad “un’armonia dell’essere” con mamma e papà. Durante quest’attività l’elemento acqua viene visto, non solo un luogo dove trasportare il neonato in una dimensione ludica legata fine a se stessa, ma soprattutto uno “spazio creativo sonoro” in grado di promuovere nuovi stimoli cognitivi, linguistici e psicomotori, che siano in grado di sostenere una ricerca dell’espressività corporea, della libertà emotiva e della relazione interpersonale all’interno del gruppo, tramite una “metodologia multisensoriale”.
Il clima affettivo caloroso e rassicurante ricercato durante le lezioni concorre allo sviluppo psicologico e al risveglio sociale del bambino. Inoltre, grazie alla relazione con l’acqua, il bambino si crea un suo vissuto acquatico, profondamente investito sul piano dell’immaginazione.
L’elemento musica inoltre, è un strumento stimolante ed efficace in grado di sviluppare l’attenzione e può essere considerato una valida base per il processo di apprendimento.
Alla base di questa metodologia sono inseriti tutti quegli elementi che sono in grado di riprodurre il “primo avvolgimento sonoro” (prenatale), per poi evolvere in un contesto di stimolazione sensoriale, dove l’aspetto preventivo in veste musicoterapica resta inscindibile.